Regolarmente al prezzo di $ 99,99 +, Sony riduce il prezzo dei WF-C500 al prezzo più basso dell'anno. Sony è uno dei nomi più affidabili quando si tratta di apparecchiature audio, ma non è sempre facile trovare offerte o sconti sui prodotti Sony. Ecco quindi una vendita a sorpresa di Amazon, che ti regala un paio di auricolari Bluetooth In-Ear veramente wireless Sony WF-C500 per soli $ 68: il prezzo più basso di quest'anno.
Se sei negli Stati Uniti e stai cercando un affare straordinario, guarda a Walmart che ha ridotto il prezzo degli auricolari Bluetooth JLab Go Air Pop da $ 24,88 a soli $ 9,88
Meno di 10 dollari per le cuffie con 32 ore di riproduzione audio? Assolutamente! Questo accordo copre le cuffie in-ear in nero, blu, grigio, rosa e viola.
Adesso sono disponibili sul mercato italiano (nei Dyson Demo Store e su dyson.it) Dyson Zone, le cuffie prodotte da Dyson che associano ad alte prestazioni nella riproduzione audio un’innovativa tecnologia di filtrazione dell’aria.
Dyson Zone, le prime cuffie wireless con filtro aria anti-inquinamento.
Dyson svela un nuovo particolarissimo modello con cancellazione attiva del rumore, qualità audio di classe premium e sistema di filtrazione aria sganciabile.
Il dispositivodell'azienda britannica con sede centrale a Singapore, ,offre un’esperienza audio immersiva a minima distorsione, con cancellazione del rumore avanzata e riproduzione fedele a spettro completo.
Grazie ai filtri elettrostatici Dyson Zone cattura il 99% di particelle inquinanti fino a 0,1 micron, mentre i filtri ai carboni attivi K-Carbon arricchiti di potassio sono in grado di imprigionare i gas acidi maggiormente associati all'inquinamento urbano.
Sono disponibili sul mercato italiano (nei Dyson Demo Store e su dyson.it) da oggi, 30 maggio,
Anche l'ascolto di musica ha un impatto piccolo, ma concreto sul cambiamento climatico. Lo dicono i dati: i download consentono una riduzione delle emissioni di gas serra.
Rolling Stone Italia ha pubblicato una ricerca sull'impatto ambientale dello streaming. Qui l'articolo completo
Prima di premere play per ascoltare una nuova canzone, pensare a quante volte la risentirete. Che ci crediate o meno, questa decisione ha un impatto piccolo, ma concreto sul cambiamento climatico, oltre che sull’interprete di quella canzone.
L’emissione di gas serra connessi allo streaming deriva da due fonti: l’ascoltatore e il digital service provider, vale a dire Spotify, Apple Music, Amazon, ecc. Per quanto riguarda l’ascoltatore, sui nostri device lo stream di un pezzo consuma il doppio della batteria rispetto all’ascolto della stessa traccia scaricata. Per quanto riguarda il provider, lo stream di una canzone attiva server che lavorano col cloud e che richiedono energia elettrica, grandi sistemi di raffreddamento, connessione Internet, edifici, spazi fisici.
Secondo il rapporto di sostenibilità del 2020 di Spotify, tali attività ad alta emissione producono ogni anno oltre 70 mila tonnellate di biossido di carbonio, il principale gas serra. Si legge nel report che «la seconda fonte di emissioni è l’utente», ovvero tu, ascoltatore, che sei «responsabile del 42% delle nostre emissioni». Sono più o meno altre 70 mila tonnellate di CO2.