I funerali avverranno in forma privata.
Il cantautore era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità. (ANSA).
Per molti rimarrà un "Centro di gravità permanente", come recita uno dei suoi brani più famosi, e la sua morte lascia un vuoto incolmabile nella musica italiana.
Sperimentatore di stili Battiato ha approfondito e combinato tra loro generi musicali in modo eclettico e personale: dopo l'iniziale fase pop degli anni sessanta, è passato al rock progressivo e all'avanguardia colta nel decennio seguente. Successivamente, è ritornato sui passi della musica leggera approfondendo anche la canzone d'autore. E poi la musica etnica, quella elettronica e l'opera lirica.
Tra i primi a dare la triste notizia è stato Antonio Spadaro, attuale direttore della rivista La Civiltà Cattolica. “E guarirai da tutte le malattie Perché sei un essere speciale Ed io, avrò cura di te. Ciao, Franco Battiato“. (Rockol)
Come riferisce Ragusa News, a ufficializzare la notizia sono stati il fratello Michele, la nipote Grazia Cristina e la cognata Grazia. Le esequie, ha fatto sapere la famiglia, si terranno in forma privata.
L’ultimo concerto tenuto dall’artista risale al 17 settembre 2017, presso il Teatro Romano di Catania: le ultime quattro date del tour che avrebbero seguito lo show nella sua città vennero annullate per motivi di salute. Poco prima dell’ufficializzazione del ritiro definitivo, nell’agosto del 2019, venne pubblicato il suo ultimo album, “Torneremo ancora”, composto da versioni orchestrali di brani di repertorio, da registrazioni dal vivo e dalla title track inedita.
Dopo i primi lavori con Giorgio Gaber e Ombretta Colli, debutta da solista per la Bla-Bla di Pino Massara con gli album “Fetus” e “Pollution”, prima di venire folgorato dai grandi della musica contemporanea come
John Cage e Karlheinz Stockhausen (quest’ultimo al quale sarà legato da un rapporto di amicizia). Musicista ancora intuitivo e poco tecnico, Battiato compie le sue prime ascensioni sonore con album più sostanziosi come “Sulle corde di Aries” (1973), “Clic” (1974) e “Mademoiselle le gladiateur” (1975).
La sua fase di ricerca e di sperimentazione più “arrabbiata” risale alla seconda metà degli anni Settanta, con arditi dischi per la Ricordi. Nel frattempo, comincia una lunga collaborazione con Giusto Pio, suo maestro di violino. E rinasce, contemporaneamente, la passione per la canzone colta, ironica, ricca di memorie adolescenziali e di voli mistico-propiziatori. Continua anche la sua iniziazione spirituale, sempre più attratta dalle dottrine orientali. Ma non solo. Album come “L’era del cinghiale bianco” (1979), “Patriots” (1980), “La voce del padrone” (1981) e “L’arca di Noé” (1982) lo proiettano verso un successo da rockstar, con vendite importanti.