«Ci sono voluti un po’ di anni, abbiamo aspettato che l’industry e il mondo fossero pronti per questo film». Come da pronostico, a Venezia 80 la parte del Leone (d’oro) la fa Poor Things, l’emancipazione della Barbie punk di Yorgos Lanthimos: «Questa creatura meravigliosa non esisterebbe senza Emma Stone, che è un’altra creatura meravigliosa. Questo film è suo, sia davanti che dietro la camera», ha detto l’autore greco, facendo anche riferimento allo sciopero e a una sua rapida risoluzione.
La giuria presieduta da Damien Chazelle ha assegnato riconoscimenti importantissimi anche al nostro Matteo Garrone, miglior regia per l’odissea della speranza di Io capitano (che regala anche il premio Mastroianni al protagonista Seydou Sarr) e a Ryusuke Hamaguchi, Gran premio della giuria, con Evil Does Not Exist.
«Il nostro film racconta il viaggio di Seydou e Moussa attraverso l’Africa, il percorso di due migranti che cercano di arrivare in Europa», ha spiegato Garrone nel suo discorso di ringraziamento, rivolgendo anche un pensiero alla tragedia accaduta in Marocco. «Lo fa usando la loro prospettiva, in una sorta di controcampo rispetto a quello che siamo abituati a vedere qui in Occidente. (Rolling Stone)