I segreti delle rockstar – le lettere e gli inediti delle grandi stelle

By editorial board on Settembre 1, 2020

Dalla commozione del Duca Bianco per gli auguri ricevuti dal suo idolo Scott Walker alle scuse dell’ex Nirvana a Juliana Hatfield. Gli amori di Mick Jones e Johnny Cash e i progetti di Tupac.  una luce diversa sulle grandi stelle della musica

Riconoscimenti: laRepubblica- Giulia Echites- David Bowie.com-Wikipedia- Johhny Cash-

Sapete chi è stato in grado di lasciare David Bowie senza parole? Di farlo emozionare fino, quasi, al punto di commuoversi? Oppure, sapete a chi ha scritto a Kurt Cobain per dire: “non mangiare kebab”? O – questa è più facile – a chi si rivolgeva Johnny Cash quando scriveva: “sei la ragione numero uno al mondo della mia esistenza”? Negli ultimi mesi sono tornati alla luce, perché pubblicati in libri biografici o perché riesumati dai destinatari, lettere, messaggi vocali e note scritte da musicisti a colleghi musicisti (a volte qualcosa in più che semplici colleghi…) che, a leggerli o ascoltarli ora, provocano una sensazione strana, un misto tra il classico desiderio di ritorno al passato che si risveglia ogni volta che si ha a che fare con qualcosa di desueto (carta e penna e messaggi in segreteria, nel caso specifico) e un senso di sollievo: per un attimo siamo come folgorati dall’intuizione che i nostri idoli sono in realtà come noi, sentono il bisogno di chiedere scusa, di dire “ti amo”, di essere incoraggiati e hanno i loro eroi personali. Sì, leggere questi scambi epistolari tra musicisti può addirittura essere rassicurante.

David Bowie è in lacrime. Per il suo cinquantesimo compleanno, nel 1997, David Bowie ha ricevuto gli auguri più inaspettati che lo hanno letteralmente lasciato senza parole. Durante un’intervista radiofonica con la Bbc, la giornalista Mary Anne Hobbs interrompe improvvisamente il flusso di domande per lasciare spazio “a un messaggio personale che qualcuno ha voluto inviare”. La voce sembra arrivare da lontanissimo, il suono è disturbato: “ciao David, per inviarti questo messaggio sto usando un registratore piuttosto scadente…spero tu riesca a sentirmi”. È Scott Walker, l’idolo di David Bowie, il suo oggetto di adorazione già ai tempi dei The Walker Brothers, nei primi anni Sessanta, fonte d’ispirazione dopo, quando il cantautore intraprende la carriera da solista. “Non ti farò domande oggi, voglio solo ringraziarti per quello che hai fatto in questi anni. Soprattutto per la generosità con la quale ti approcci agli altri artisti, io ne sono stato beneficiario in più di una occasione. Quindi, buon compleanno. E, ad ogni modo, il mio è esattamente il giorno dopo del tuo quindi brinderò a te dopo la mezzanotte. Che ne dici?”. Niente. David Bowie non riesce a dire assolutamente niente: quando il messaggio si conclude e la linea torna in diretta negli studi radiofonici tutto quello che riusciamo a sentire è il respiro profondo di chi non riesce a trattenere la commozione. Poi un “wow” detto con un filo di voce, “è incredibile”: l’imperturbabile David Bowie è stato colpito. Riesce a riprendere il controllo di se stesso e sembra quasi voler giustificare quella “debolezza”: “è il mio idolo da quando sono bambino” dice e poi gli torna il sorriso: “voglio assolutamente una copia di quella registrazione


Kurt Cobain si scusa con “Julianna” Hatfield. È il 1993, i Nirvana suonano al Roseland Ballroom di New York, è il tour di In Utero. Juliana Hatfield è lì, per il concerto della band cui aveva reso omaggio con il suo album d’esordio, uscito un anno prima, nel 1992. In Hey Baby infatti c’è proprio un brano dal titolo Nirvana che racconta dell’amore della giovane cantautrice per Bleach, il primo lavoro di Kurt Cobain e compagni. “Negative Creep mi aveva ispirato tantissimo”. Così, alla fine di quel concerto, Juliana Hatfield fan prima ancora che musicista non vuole perdere l’occasione di conoscere Kurt: “è stata la prima e unica volta che ci siamo visti”.

Johnny Cash, è sua la lettera d’amore più bella di sempre. Così è stata definita la lettera che il cantante ha scritto alla moglie June in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno, il 23 giugno 1994. E leggendola non è difficile capire perché. In non troppe righe Johnny condensa tutti i suoi sentimenti: l’amore naturalmente, la passione, la stima, la gratitudine e li esprime nella più delicata e romantica delle forme: “Buon compleanno Principessa. Ci stiamo invecchiando e ci conosciamo sempre di più. La pensiamo nello stesso modo…a volte discutiamo un po’. Forse qualche volta ci diamo per scontati. Ma ogni tanto, come ad esempio oggi, mi fermo a pensare e realizzo quanto sono fortunato a condividere la vita con la più grande donna che abbia mai incontrato. Mi affascini e sei fonte di ispirazione per me ancora oggi…sei l’oggetto dei miei desideri, la ragione numero uno al mondo della mia esistenza. Ti amo tantissimo, John”. Leggendaria è stata la carriera di entrambi nella musica, leggendaria la loro unione: Johnny e June si sposano nel 1968, si conoscevano da molto tempo prima, ma iniziarono a frequentarsi solo dopo il divorzio di Johnny dalla sua prima moglie, Vivian Liberto, nel 1966. Restarono insieme per quasi quarant’anni, li divise la morte che colse lei a maggio del 2003 e lui quattro mesi dopo. “Complicazioni a causa del suo diabete” fu dichiarato, ma molti sono convinti che il dolore per la perdita di June sia stato insuperabile.

2pac Shakur scrive una lettera a Chuck D, rapper dei Public Enemy, che è una via di mezzo tra la lettera di ammirazione di un fan e una proposta di collaborazione. “Peace Chuck”, il messaggio, pubblicato per la prima volta due anni fa via Twitter dallo stesso Chuck D, inizia così. “Nei giorni trascorsi in tour con te ho potuto imparare tantissimo da quello che fai e da come lo fai. Potrà sembrarti strano ma il tuo apporto è stato fondamentale per quello che sono oggi”. La lettera prosegue con Tupac che propone a Chuck di seguirlo in un non definito “programma” e che gli offre una parte in un film. E poi scrive “sarei onorato se volessi collaborare con me a questa canzone del mio nuovo album, si intitola Da Struggle Continuez“. Parlando della sua posizione, Tupac fa riferimento a giudizi pendenti e dice che spera di essere libero per quando lui riceverà la sua lettera. “Possiamo fare la differenza e ho tutte le intenzioni di riuscirci”. Shakur sarà ucciso meno di un anno dopo da quella dichiarazione d’intenti, scritta con una biro blu su un foglio a righe.

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