Margo Price nell'album tributo a Leon Russell con "Strangers In A Strange Land"

By editorial board on Luglio 14, 2023

Margo Price ha condiviso la sua cover di "Strangers In A Strange Land" di Leon Russell dal prossimo album tributo "A Song For Leon".

La cover di Price è il singolo principale dell'album tributo costellato di star che include collaboratori come Orville Peck, Nathaniel Rateliff, Pixies, la figlia di Leon Tina Rose con Jason Hill e Amy Nelson (la figlia di Willie Nelson), Bootsy Collins, Hiss Golden Messenger , e altro ancora.

Abbracciando l'empatia cosmica e alcune gradite collaborazioni, il quarto album del cantautore di Nashville esplode con disinvolta sicurezza e saggezza gentile e stoica.

A inizio anno, Margo Price è andata in montagna con i funghi ed è tornata con il suo album più impavido di sempre.

Abbracciando l'empatia cosmica e alcune gradite collaborazioni, il quarto album del cantautore di Nashville esplode con disinvolta sicurezza e saggezza gentile e stoica.

È una storia vecchia come il tempo: un artista si avventura in un sublime paesaggio naturale, prende sostanze psichedeliche e torna con delle canzoni dannatamente buone. Margo Price è una delle ultime musiciste a farlo, andando in affitto in South Carolina con suo marito e un sacchetto di funghi. Il risultato è Strays  , il suo disco più urgente, collaborativo e – opportunamente – stravagante fino ad oggi.

Nella sua autobiografia, la musicista country più tosta e progressista d’America spiega com’è sentirsi falliti di talento in un mondo di mediocri. .

Appartamenti scalcinati e nottate in galera. Lavori orrendi mollati dopo pochi mesi e concerti di fronte a una dozzina di persone.

Motel pulciosi e finti manager che ti fregano i (pochi) soldi che investi nella tua attività. Traslochi da un posto di merda all’altro e locali in cui nessuno t’ascolta. Nottate brave e risvegli da incubo.

Delusioni e approfittatori. E questo non per uno, due o tre, ma per dieci e passa anni.

E in più, tanto alcol, un bel po’ di coca, funghetti allucinogeni, erba a volontà e uno stile di vita sballato degno dei Rolling Stones anche non sei una star, ma una musicista disgraziata che a stento sopravvive.

 

Lo racconta Margo Price nell’autobiografia Maybe We’ll Make It (University of Texas Press, in lingua inglese). Ispirato dalla lettura di Just Kids di Patti Smith, il libro narra in buona sostanza dei lunghi anni in cui la musicista, oggi uno dei nomi belli del country alternativo americano, ha tenuto duro alla ricerca pressoché disperata d’un modo per farcela. Si parte da quando, illuminata dalla psilocibina, lascia la casa dei genitori nel Midwest per cercare fortuna. (Leggi l'articolo completo su Rolling Stone)

 

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