Le registrazioni di ‘Words & Music’ -Lou Reed, un mostro contorto e spaventoso

By editorial board on Settembre 21, 2022

Lou Reed prima dei Velvet era un folksinger “perverso” che nessuno voleva ascoltare

Rifiutate all'epoca dalle case discografiche per via dei testi forti, le registrazioni di ‘Words & Music’ sono acerbe, però mostrano un artista nella veste inusuale per lui di cantastorie dylaniano.

Reed descriveva anche il suo lavoro alla Pickwick Records, un’etichetta discografica minore, che consisteva nel creare canzoni per «quegli album da un dollaro e 98 che si vedono nei supermercati»: lui e il suo team arrivavano a registrare anche 33 pezzi in due giorni. Racconta anche che faceva musica con un gallese «suonatore di viola morto di fame». Parlava anche di un disco folk che aveva inciso, i cui testi erano stati giudicati offensivi da parte del music business, ma lui aveva rifiutato fermamente di cambiarli. (Rolling Stone)

Con i quattro album pubblicati tra il 1967 e il 1970, i Velvet Underground sfidarono la moda musicale predominante degli hippy californiani. Invece di pace, amore e droghe leggere, cantavano di paranoia, perversione e droghe pesanti.   (The Telegraph UK.)reed

La loro musica pop era meno popolare e le vendite erano deboli, ma sebbene evessero perso la battaglia avrebbero vinto la guerra: la flower power si era rivelata un vicolo cieco, mentre i Velvets hanno ispirato innumerevoli "art" e gruppi punk.

Il loro   era un gruppo straordinario. Andy Warhol, in qualità di mecenate e "produttore", conferì il glamour immediato e impose loro l'affascinante chanteuse tedesca Nico.

Ma la star era Lou Reed, che ha scritto i testi e li ha consegnati con un ghigno da campo atonale che ha incantato come insultato. In seguito si è descritto come un "f-faggot junkie", ma sembra che preferisse le donne agli uomini (si sposò tre volte) e le anfetamine e il whisky all'eroina, quindi quella sua era solo una posa. I medici pensavano che potesse essere schizofrenico e raccomandarono la terapia dell'elettroshock, come veniva poi chiamato, che danneggiò permanentemente la sua memoria a breve termine e avvelenò la sua relazione con i suoi genitori e il mondo.

Dopo aver demolito la band licenziando Nico, poi Warhol (che lo definì un "topo"), poi Cale, lo abbandonò disperatamente per il suo fallimento commerciale, per imbarcarsi in quella che Rolling Stone definì "uno dei più auto-indulgenti carriera solista autodistruttiva.

Cale lo definiva "un mostro contorto e spaventoso, Era misogino e razzista, picchiava le donne definì Dylan un ebreo pretenzioso e Donna Summer una negra."

Reed colpì violentemente una ragazza con cui usciva, durante una cena: “Lei parlava. Lui si è alterato per quello che lei aveva detto e l'ha colpita violentemente alla nuca”  I coccodrilli dopo la sua morte sono stati tutti un po' troppo gentili, perché lui era davvero una persona sgradevole. Un vero mostro; credo realmente che la parola ‘mostro’ si possa utilizzare senza remore in questo caso”.(Howard Sounes)

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