L’ex frontman dei Led Zeppelin Robert Plant è al lavoro su un nuovo disco con i Band of Joy, ideale seguito dell’eponimo album pubblicato nel 2010 insieme a Chris Brown e Vernon Pereira
Plant: l’ossessione dei Led Zeppelin per il sesso, il vero significato di ‘Stairway to Heaven’, l’influenza di Tolkien, gli insegnamenti del manager Peter Grant, il blues.
Lo rivela la newsletter ufficiale di Plant, dove si specifica come “nel corso di quest’anno”, l’artista sia stato impegnato “a lavorare in studio per perfezionare nuovo materiale” riferibile agli Honeydrippers (band fondata dal Plant negli anni Ottanta nella quale sono stati coinvolti, in occasione della pubblicazione del primo EP del 1984, anche il collega negli Zeppelin Jimmy Page oltre a Jeff Beck, il deus ex machina degli Chic Nile Rodgers e Brian Setzer) e “rivedere i progressi compiuti con i Band of Joy”. Nella stessa comunicazione è stato anticipato il prossimo annuncio di un tour “negli Stati Uniti durante la primavera e l’estate” del prossimo anno.
Le ultime notizie relative a un nuovo lavoro di Plant con i Band of Joy risalgono all’agosto del 2021, quando il cantante - intervistato dalla BBC - riferì di aver messo mano a tredici brani in compagnia dei soli Buddy Miller (alla chitarra) e Marco Giovino (alla batteria), senza però avere in programma di pubblicare a breve il materiale prodotto. (Rockol)
Stamattina stavo guardando un video su YouTube di Howlin’ Wolf con Son House, un filmato in bianco e nero di Meet Me in the Bottom. E pensavo a Robert Johnson, a Memphis Minnie e a I Want to Be Your Chauffeur, a Muddy Waters e la sua Got My Mojo Workin’. È musica piena di allusioni, tutta. Era intrattenimento. Con i cantanti rock’n’roll è diventata quasi una pantomima e ormai è roba del passato. Era un’altra epoca e non c’era nulla di malevolo o volgare. Era così ai tempi. (Intervista completa su Rolling Stone)