E' morto Jean-Paul Belmondo, il bello e dannato del cinema francese. Aveva 88 anni. La notizia della sua scomparsa è stata data all'agenzia France Press dal suo avvocato, Michel Godest, il quale ha detto che l'attore è morto nella sua casa di Parigi: "Da qualche tempo era molto affaticato. Si è spento serenamente", ha aggiunto. In 50 anni di carriera, Belmondo ha partecipato a più di 80 film e recitato con i più grandi registi, specialmente francesi, da Truffaut a Lelouche, e la sua fama è dovuta sia a film d'essai apprezzati dalla critica come a film d'azione e commedie di grande successo commerciale.
«Non sono molto bello» ammette guardandosi allo specchio Michel Poiccard, il protagonista di Fino all’ultimo respiro; poi aggiunge, ringalluzzito, «ma sono un gran boxeur». In realtà Jean-Paul Belmondo non fu un gran boxeur, anche se la boxe l’aveva praticata da dilettante. Non era neppure molto bello, e tuttavia fu uno degli attori della sua generazione più amati dalle donne, sullo schermo e nella vita, al punto da guadagnarsi il soprannome di Bebel.
Belmondo diceva spesso che aveva recitato nel primo film di Godard e avrebbe recitato anche nell’ultimo. Ma in verità ha lavorato praticamente con tutti. Dopo il grande successo di Fino all’ultimo respiro, sarà al centro di drammi (Leon Morin, prete), film d’essai (Moderato Cantabile) e blockbuster (Cartouche). In Quando torna l’inverno di Henri Verneuil impressionò il leggendario Jean Gabin: «Verneuil non mi dirà più: “Se solo avessi un giovane Gabin”. Adesso e l’ha!