12 Settembre 2003, addio a Johnny Cash

By editorial board on Settembre 12, 2022

Johnny Cash, alla nascita J.R. Cash, è stato interprete di numerose canzoni country, folk, e di celebri talking blues. Fu definito "The Man in Black" in virtù della sua preferenza per gli abiti neri, e da ciò il titolo di un suo album e della sua prima autobiografia.

Nel disco live, uscito lo socorso anno,  di Johnny Cash, "Bear's Sonic Journals: Johnny Cash, ath The Carousel Ballroom, april 24, 1968",registrato 54 anni fa,  contiene una versione di Bob Dylan "Don't think twice, it's all right".

Cash le aggiunge una sezione ritmica che la fa svoltare verso il country (la registrazione della serata fu effettuata da Owsley “The Bear” Stanley, noto per la sua collaborazione come fonico con i Grateful Dead.

"Mio padre, Johnny Cash, era in qualche modo un'orchestra a sé stante. Il suo timbro profondo e ricco si prestava alla risonanza dei corni e del violoncello francesi." Racconta il figlio in una recente intervista.

"La sua profondità di tono e la sua intonazione perfetta ispiravano profondamente - come fossero una sinfonia diretta magistralmente. Se fosse qui oggi e avesse deciso di cercare un'orchestra che lo supportasse come sfondo, la Royal Philharmonic Orchestra sarebbe stata la sua scelta... Ricordo quando mio padre mi presentò alla RPO. Avevo circa dieci anni. Io e lui siamo andati a vedere tre film della saga di James Bond a un festival a New York. Quando è iniziato il tema di Goldfinger, si è avvicinato a me. 'Questa è l'orchestra più bella del mondo, figliolo, ha detto. Questa è la Royal Philharmonic.' Conosceva la musica degli RPO. Li ha rispettati per tutta la vita... so che mio padre sarebbe stato enormemente entusiasta di vedere questo nuovo album diventare una realtà. Orgoglioso di presentare questo capolavoro, il lavoro essenziale di Johnny Cash con l'orchestra che ha riverito e apprezzato sopra ogni altra cosa".

Anche l’opera cinematografica prodotta da YouTube Originals ripercorre la vita di Johnny Cash, dagli anni più bui fino alla sua redenzione.

Lo stesso titolo dato all’opera nasconde una storia: in un’intervista, Johnny Cash raccontò cosa gli disse sua madre quando lo sentì cantare per la prima volta da bambino. “Dio ha posato le sue mani su di te - gli disse - non dimenticare mai il tuo dono”. “Quella fu la prima volta che mia madre parlò di questo - ha spiegato il musicista - cantare, comporre canzoni per la mia voce… questo per lei era il mio dono”.

YouTube Originals pubblica  da oggi in streaming The Gift: The Journey of Johnny Cash, un documentario che ripercorre la vita travagliata della grande icona della musica. La colonna sonora dell’opera, diretta dal regista Thom Zimny, già noto per altri lavori come Elvis Presley: The Searcher e Springsteen on Broadway, è firmata da Mike McCready, chitarrista dei Pearl Jam; nei 90 minuti del documentario, tanti personaggi racconteranno la figura di Johnny Cash, tra i quali artisti e musicisti a lui vicini, come Bruce Springsteen, ma anche dei suoi parenti, come la figlia Rosanne Cash e il figlio John Carter Cash.

“Mio padre ha causato così tanto caos nella mia famiglia - spiega la figlia Rosanne in The Gift - e così tanto dolore a mia madre e a sé stesso. Era un’anima tormentata, ma voleva redimersi. Tutto è iniziato con la morte di suo fratello Jack”.

 

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