Keith si era fissato di avere una grande festa di compleanno, istigato da uno striscione appeso di fronte all’Holyday Inn che diceva “ Buon 21* compleanno Keith Moon” in realtà ne compiva solo 20.
Quando scesi nel salone delle feste la torta era spiaccicata su tutto il pavimento, sulle pareti, sulla faccia di Keith. In piscina una Lincoln Continental stava in precario equilibrio tra l’acqua e il bordo. Dopo mi dissero che Keith aveva tolto il freno a mano e il veicolo si era avviato da solo verso la piscina.
Mentre cercavo di riportarlo nella sua stanza a fatica visto che dava in escandescenze, un giovane si avvicinò per chiedergli un autografo. Lui allora gli lanciò contro una lampada colpendolo alla testa. Keith riuscì persino a rompersi i denti scivolando mentre correva sul pavimento con la torta per terra e non venne arrestato solo perché lo portammo di nascosto da un dentista. Gli Who furono banditi a vita dagli Holiday Inn.
Su un volo da Sydney a Melbourne l’hostess fu molto scortese e noi reagimmo come di consueto e il pilota minacciò di farci arrestare una volta a Terra. Qualche giorno dopo ci recapitarono un telegramma in cui il Primo ministro australiano ci informava che a causa della nostra cattiva condotta. Era costretto a trattenere gli incassi del tour per ripagare i danni, ingiungendo di non mettere mai più piede in Australia.
La notizia ci aveva preceduti in Nuova Zelanda e Steve Marriott decise di fare una festa di compleanno e decise di fare come Keith Moon: lanciò un televisore dalla finestra. L’apparecchio cadde proprio mentre passava un’auto della polizia. I poliziotti vennero direttamente nella nostra camera, ma la sorpresa fu che si unirono al compleanno e ci lasciarono una cassa di birra per farci capire che i neozelandesi non erano come i vicini australiani.
Dietro le quinte a Los Angeles fu chiaro che la band stav diventando sempre più cool. Le attrici alla moda di Hollywood andavano e venivano dai camerini e Mick e Bianca Jagger assistevano ai nostri concerto stando su un lato del palco. Io indossavo una corona che avevo trovato in un negozio di trucchi teatrali e chiesi a Mick cosa ne pensasse. “ E’ difficile prenderti sul serio Pete, sembri un coglione”.
Durante un tour negli Usa Keith organizzò una cena di compleanno per lui e la sua starlette del momento. Era facile capire quando Keith mentiva. Era vestito con una giacca da smoking nero e delle pantofole di velluto ed era pieno di anelli medaglioni e catene. Al centro tavola c’erano dei fiori e Keith ne mangiò uno. E poi fece un brindisi: “ Ho anche un secondo annuncio da fare. Lascio la band, lascio gli Who. Mi hanno offerto una parte nel film di Marty Scorsese e ho detto al mio agente di accettare”.
Io mi incazzai di brutto “ e adesso che farai? Mangerai un altro fiore?
“ No, lo mangerai tu”
Accettai la sfida e immediatamente la mia gola andò a fuoco: stavo soffocando. Quando la situazione si normalizzò Keith mi guardava in viso e leggevo i segni di una preoccupazione reale. Keith si piantò davanti a me mentre ricominciavo a respirare con gli occhi pieni di lacrime. Poi si girò e si rivolse agli altri nella stanza. “Champagne! - gridò – Dom Perignon del 1924 !”
“Keith – dissi- non vogliamo festeggiare il fatto che lasci gli Who “
“ Lo facevo solo per far colpo sulla bellla kathy, in realtà lei non sa chi sono gli Who, certe fighette sceme conoscono solo Hollywood”
Kathy ci guardava in faccia uno per uno e disse "ma voi siete tutti pazzi ?."