Secondo quanto riferito, Roger Waters è stato licenziato dalla società di diritti musicali BMG per le sue osservazioni provocatorie su Israele, Ucraina e Stati Uniti.
Il rocker dei Pink Floyd, 80 anni, aveva firmato un contratto editoriale con l'azienda tedesca nel 2016. Tuttavia, negli ultimi anni è stato oggetto di numerose polemiche e recentemente è stato accusato da ex colleghi di fare ripetuti commenti dispregiativi sul popolo ebraico.
L'anno scorso Waters avrebbe dovuto pubblicare una nuova versione registrata del classico della band Dark Side of the Moon del 1973, ma il progetto è stato accantonato e poi pubblicato dall'etichetta discografica britannica Cooking Vinyl.
Variety riporta che lo stesso Waters ha fatto riferimento al fatto di essere stato "licenziato" dalla BMG in una video intervista con Glenn Greenwald lo scorso novembre. Tuttavia, il commento è rimasto sepolto per quasi mezz'ora nella conversazione; Waters ha affermato che la scissione era dovuta alle pressioni degli interessi filo-israeliani nei confronti della società madre della BMG, Bertelsmann.
Una fonte ha detto alla pubblicazione che la BMG non era d'accordo con la versione di Waters sugli eventi.
Recentemente Roger Waters aveva postato il demo di un brano nuovo su Gaza.
Si chiama 'Under The Rubble' (sotto le macerie) e nel video che ha condiviso mentre registra il pezzo c’è anche una kefiah drappeggiata sullo schermo.
Roger Waters ha pubblicato un video in cui lavora a una nuova canzone sul suo computer. La composizione si chiama Under The Rubble, “sotto le macerie”. Ha registrato il demo alle 11:53 di giovedì 28 dicembre e l’ha condiviso il giorno dopo. Ecco il testo con traduzione e la clip.
Sembra che ci sia un’altra versione della sua demo sul desktop del suo computer, salvato come “Its Dark here mama“. C’è anche una kefiah, simbolo palestinese, drappeggiata sullo schermo. Non ci sono ulteriori dettagli per ora.
Roger Waters è da tempo un dichiarato anti-israeliano e volto del BDS (Boycott, Divestment and Sanctions), l’organizzazione non profit filopalestinese impegnata a boicottare brand associati, in qualsiasi modo, allo Stato di Israele (qui l’articolo). L’attivismo di Waters è iniziato nel 2006 quando, in occasione di una tappa prevista a Tel Aviv, ha visitato il muro di separazione al confine con la Cisgiordania. «Il muro è una costruzione spaventosa. È pattugliato da giovani soldati israeliani che mi hanno minacciato, un innocuo visitatore da un altro mondo, con sprezzante aggressività», dichiarò all’epoca durante la live a Neve Shalom, finendo per invocare la fine dell’«apartheid» subito dai palestinesi. (Rolling Stone)